Tras dormir en Poggibonsi, un pequeño pueblo cercano a San Gimignano, nos disponíamos a afrontar el trayecto más largo de nuestro viaje, que tenía como estación de destino la capital de la región de Umbria, Perugia.
Tras coger un tren en Poggibonsi que nos llevó a Florencia, donde pudimos realizar una parada técnico-turística, pusimos rumbo a Perugia, a donde llegamos al mediodía. Nada más llegar allí, la sensación de tranquilidad de aquella ciudad nos dio un poco de respiro tras las turísticamente superpobladas Volterra y, especialmente, San Gimignano.
Como tantas otras ciudades que hemos visitado, Perugia centraba su encanto en la zona del casco histórico, rodeado también por una muralla y que, desde la llamada Rocca Paulina, una especie de mirador con galerías subterráneas, permitía vislumbrar el esplendor del verde de Umbria, que no tenía nada que envidiar al toscano.
La entrada al centro histórico se hace por una calle ancha que parece introducirnos, como las calzadas de esfinges egipcias, al corazón de una ciudad bastante desconocida por muchos (itaianos) pero que en ese día y medio, ha hecho méritos más que suficiente para señalarla con letras mayúsculas en mi mapa de Italia. ¿Por qué?
Porque ofrece una arquitectura medieval muy bien conservada reflejada en su fuente de Nicola y Giovanni Pisano del siglo XIII que preside la Plaza Mayor, el Palacio Mayor, el gótico de la Catedral de San Lorenzo y tantas otras construcciones religiosas e incluso populares, que contribuyen a crear un entramado de calles que deja muy buenas sensaciones al visitante.
Además, Perugia es conocida por la trufa (que, por supuesto, probé) y por ser la ciudad de nacimiento de Perugino, artista del Cinquecento, con reminiscencias de Rafael y que ocupa un lugar central en la Galería Nacional de Umbría, museo ubicado en el Palacio Mayor y que me dejó un muy buen sabor de boca por lo cuidado de sus salas, y por permitirme descubrir algún que otro artista, además de gozar de su buena colección del Trecento, una constante en los museos de Italia que he visitado.
Un aspecto curioso de Perugia, ciudad que, por cierto, ofrece una gran cantidad de rincones donde poder disfrutar un poco del silencio y que poseen gran belleza arquitectónica y natural, es que de las 3 fuentes en las que hice una parada parar beber agua, las tres comenzaban con agua fría que, tras unos segundos, pasaba a calentarse, haciendo imposible encontrar agua fría en esta ciudad, tranquila, con una luz especial debido al blanco de los muros de sus edificios emblemáticos, sus amplios espacios y sus habitantes y visitantes (que no se contaban por miles) que hacían del paseo por sus calles un goce tranquilo y totalmente enriquecedor.
———- ————————- — — —— ————– – – – – ——– – ——- ——– —————–
Dopo aver passato la notte a Poggibonsi, un piccolo paese vicino a San Gimignano, eravamo pronti per fare il tragitto più lungo del nostro viaggio, che aveva come destinazione il capoluogo dell´Umbria, Perugia.
Abbiamo dovuto prendere prima un treno che da Poggibonsi ci ha portato fino a Firenze, dove abbiamo fatto una fermata tecnico-turistica e poi ci siamo incamminati verso Perugia dove siamo arrivati a mezzogiorno. Appena siamo arrivati là, abbiamo apprezzato la sensazione di tranquillità di quella città che ci ha permesso di respirare un po` dopo le superturistiche città di Volterra e, soprattutto, San Gimignano.
Come tante altre città che abbiamo visitato, Perugia concentra la sua bellezza nel centro storico, circondato dalle mura che, dalla Rocca Paulina (una specie di belvedere con gallerie sotterranee), permettono di vedere lo splendore del verde dell´Umbria, di grande bellezza come quello della Toscana.
L´accesso al centro storico avviene attraverso una larga strada che ci introduce, come nella valle delle sfingi” in Egitto, al cuore di una città molto sconosciuta per tanti (italiani) ma che in quel giorno mi ha fatto vedere tante cose e che da allora rimane appuntata a caratteri maiuscoli nella mia personale mappa dell’Italia.. Perchè?
Perchè offre buoni esempi ben conservati di architettura del Medioevo, come si può vedere nella fontana di Nicola e Giovanni Pisano nel centro della Piazza Maggiore, nel Palazzo Maggiore, nel Gotico della Cattedrale di San Lorenzo e in tanti altri edifici religiosi e anche popolari, che aiutano a creare un complesso di strade che lasciano un bel ricordo nella mente del visitatore.
Inoltre, Perugia è conosciuta per il tartufo (che infatti ho assaggiato) e per essere la città di nascita del Perugino, artista del Cinquecento, che fa ricordare Raffaello e che ha una posizione centrale all´interno della Galleria Nazionale d´Umbria, museo ubicato all´interno del Palazzo Maggiore e che mi ha lasciato una bella sensazione per la cura delle sue stanze, per avermi fatto scoprire alcuni artisti e per avermi svelato una bella collezione di pittura del Trecento, fenomeno costante nei musei italiani che ho visitato.
Un aspetto curioso di questa città, che, infatti, ci offre tanti posti belli dove potere godere del silenzio e che hanno una grande bellezza architettonica e naturale, è che delle 3 fontane in cui ho provato a bere acqua, tutte e tre iniziavano con l´acqua fredda ma, dopo alcuni secondi, l’acqua diventava calda, essendo così impossibile trovare acqua rinfrescante in questa città tranquillae con una luce speciale per il bianco delle pareti dei suoi edifici più importanti. Di Perugia ricorderò i suoi spazi aperti, i suoi abitanti e anche i visitatori (che non erano tanti) che facevano delle passeggiate per le strade godendo di un momento tranquillo e interessante.